giovedì 9 agosto 2012

Ecco come cambia il lavoro degli avvocati: le nuove regole della riforma delle professioni


Come cambierà la vita dei quasi 200mila avvocati italiani? Il Governo ha varato la riforma delle professioni, senza fare eccezioni per i legali. Che hanno già annunciato scioperi per settembre. Protestano contro la rinnovata geografia giudiziaria, le nuove norme sul processo civile e altre questioni teniche. E soprattutto contro “l’omologazione” con le altre professioni. Anche il governo Monti ha salvato, però, gli Ordini che, in una prima ipotesi, avrebbero dovuto scomparire in nome della liberalizzazione delle professioni. E molta parte dell’attuazione della riforma varata dal consiglio dei ministri venerdì 3 agosto dipenderà proprio dagli Ordini.
Che cosa prevedono le nuove regole da agitare tanto gli avvocati?
Tirocinio libero. Non è più obbligatorio, a meno che non prevedano le norme dell’ordine di riferimento. Come nel caso degli avvocati. Ma il periodo di “apprendistato” si riduce da 24 a 18 mesi massimo e può cominciare sei mesi prima della laurea.
Assicurazione obbligatoria. Tutti i professionisti dovranno avere una polizza di responsabilità civile ma l’obbligo sarà effettivo fra un anno. Sono previste convenzioni, ma potranno farle solo gli Ordini e le Casse professionali.
La pubblicità. Un tema scottante quello della promozione delle attività dei professionisti, che da tempo provoca scontri e polemiche.  Forse perché è quello che più darebbe impulso alla concorrenza, finora vista come fumo negli occhi. La riforma del governo Monti stravolge regole e abitudini. Il decreto prevede la “pubblicità informativa” anche per il singolo legale. Con qualche limite: non deve violare il segreto professionale, non deve essere ovviamente ingannevole e deve essere “funzionale all’oggetto”. Che, detto in altri termini, significa un freno alle iniziative più spregiudicate (tipo offerte speciali) e ai personaggi più coloriti. Ma diventa finalmente possibile promuovere le specializzazioni, i titoli, la struttura di uno studio, le tariffe.
Formazione continua. Come accadeva già per i commercialisti, l’aggiornamento diventa obbligatorio. Un impegno nuovo per il singolo professionista e per gli studi che dovranno organizzarsi, anche se quelli più strutturati hanno già programmi di formazione interna.
Toccherà all’Ordine stabilire modalità, contenuti ed eventuali sanzioni. Ma anche le Regioni potranno stabilire regole e risorse per corsi e scuole relative al tirocinio.
Avvocato e impiegato. Anche i dipendenti pubblici potranno fare gli avvocati, indipendentemente dal tipo di contratto con cui sono stati assunti.
Disciplina e indipendenza. Per ridurre l’autoreferenzialità degli Ordini, dove controllori e controllati coincidono, i componenti dei collegi disciplinari saranno nominati dal presidente del Tribunale di zona, che potrà scegliere in una lista di nomi, fornita comunque dall’Ordine, di numero doppio rispetto a quelli da selezionare.

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