220 sedi distaccate di tribunale e 667 uffici di giudici di pace soppressi, 31 tribunali e 31 procure ridotte e accorpate. E' il testo finale del decreto legislativo di revisione delle circoscrizioni giudiziarie licenziato ieri dal Consiglio dei ministri, che prevede anche la ridistribuzione sul territorio del personale amministrativo e dei magistrati restanti, per i quali non sono previsti né esuberi né messa in mobilità. Nella versione definitiva viene dunque ridotto il numero di tribunali tagliati.
Nel corso delle audizioni parlamentari e nel parere del Csm, si legge in una nota di Palazzo Chigi, era emersa la preoccupazione che la soppressione di tribunali in alcune aree potesse comportare rischi sul fronte della lotta alle mafie. Un terreno questo, ha sottolineato il ministro della Giustizia Paola Severino, su cui il Governo non intende in alcun modo arretrare, neanche sul piano simbolico.
Così il Governo ha deciso di mantenere i presidi giudiziari nelle aree ad alta infiltrazione di criminalità organizzata: Caltagirone e Sciacca in Sicilia; Castrovillari (a cui sarà accorpato il tribunale di Rossano), Lamezia Terme e Paola in Calabria; Cassino (a cui sarà accorpata la sezione distaccata di Gaeta) nel Lazio. Inoltre ha deciso di dotare di un ufficio di Procura anche il Tribunale di Napoli nord.
Rispetto alla previsione iniziale, è stato mantenuto un giudice di prossimità in sette isole, Ischia, Capri, Lipari, Elba, La Maddalena, Procida, Pantelleria, in modo da consentire anche l'eventuale deposito di atti urgenti in casi di irraggiungibilità dalla terraferma.
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