venerdì 17 agosto 2012

L'UE pensa alle sigarette senza logo


Nei giorni scorsi l’Australia ha approvato una legge che vieta la stampa dei loghi sui pacchetti di sigarette. Tutte le sigarette avranno una stessa confezione di colore olivastro. Inoltre dovranno riportare informazioni sui danni che il fumo arreca. La decisione mina gli introiti delle grandi multinazionali.  Inoltre secondo queste ultime, darebbe spazio al contrabbando di tabacco. Anche l’Unione Europea, attraverso un suo portavoce, ha fatto sapere che un provvedimento simile potrebbe essere messo in pratica in Europa a partire dal prossimo autunno. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)  il fumo è “una delle più grandi minacce per la salute pubblica che il mondo abbia mai affrontato”. Il fumo provoca il cancro ai polmoni e malattie respiratorie croniche, oltre a quelle cardiovascolari che sono la prima causa di morte per malattia nel mondo. Le cifre dell’OMS parlano di 8 milioni di decessi all’anno entro il 2030 se la situazione resterà così com’è. Dopo la sentenza australiana contro il ricorso dei giganti del tabacco alla legge contro i pacchetti di sigarette tutti uguali la Commissione Europea attraverso il portavoce  Antony Gravili ha detto che sta seguendo la vicenda da vicino. Infatti in autunno dovrà essere presentato il nuovo piano contro il fumo che sostituirà quello del 2001. Gravili ha dichiarato: “Stiamo lavorando ad una proposta di revisione della  direttiva (UE) sui prodotti del  tabacco. Saranno discusse molte cose  tra cui la possibilità di imballaggi tutti uguali.” Ha aggiunto, riferendosi alle avvertenze sanitarie grafiche attualmente richieste sul retro dei pacchetti di marca in Europa: “Una delle cose che stiamo prendendo in considerazione è, ad esempio,  rendere l’immagine sulla confezione più grande.” Coloro che sono contrari  al fumo sostengono che un’operazione del genere eviterebbe l’effetto del marchio sui giovani. L’ipotesi è che il marchio della sigaretta diventi una moda così come possono esserlo le scarpe, e che, attraverso questo meccanismo, ci si possa poi assuefare al fumo. Le grandi multinazionali sostengono invece che i paccheti di sigarette tutti uguali, oltre a violare il diritto di proprietà intellettuale,  faciliterebbero il mercato di contrabbando delle sigarette. C’è poi un altro aspetto non di poco conto: le grandi multinazionali sostengono che venga leso il diritto al libero mercato perchè si dovrebbero cambiare gli imballaggi a seconda dei paesi. Anche la Gran Bretagna sta valutando l’ipotesi degli imballaggi uguali, considerando i vari aspetti legislativi. A breve dovrebbe decidere sull’oportunità di procedere con la legislazione o meno. L’OMS si augura che la decisione australiana abbia un effetto domino: infatti anche la Nuova Zelanda, il Canada e l’Irlanda stanno valutando se adottare provvedimenti simili.

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